Nuove indicazioni sulla Santità presenti nella Gaudete et Exultate presentare da don Giovanni D’Andrea: quali indizi per riconoscere i santi?
Sopportazione, pazienza e mitezza: rimanere saldi nel Signore due esempi padre Giovanni Messina e Pier Giorgio Frassati. Sopportare ed accettare le critiche e quant’altro per fare il bene.
Umiltà, se manca questa virtù, le altre andranno a cadere piano piano. “Imparate da me che sono mite ed umile di cuore”: abbiamo il maestro e modello.
Gioia: una gioia che deriva dalla Pasqua, la certezza che Cristo è risorto. La gioia di sapere che Cristo è con noi.
Audacia e fervore : slancio missionario, spirito di iniziativa, testimonianza di vita. “Aiutami a lottare per il bene difficile e contro il male facile” (cfr preghiera scout)
In comunità: i santi non operano da soli. La nostra azione deve essere comunitaria.
Don Bosco ci insegna “io nella mia vita ho sempre avuto bisogno degli altri”.
Preghiera costante:
Non dare per scontato questo elemento. Domandimoci: Quando preghiamo, Quanto preghiamo, Per che cosa preghiamo e sopratutto Chi preghi amo. La preghiera di azione che non sostituisce la preghiera di contemplazione, serve un momento personale di dialogo per il Signore.

Nel laboratorio formativo della mattina siamo alle prese con l’emozione della tristezza. Accertato che scaturisce da uno stimolo che accerti una perdita, impariamo a distinguere quando sia “giusto” sentirsi tristi e sopratutto come rispondere al bisogno innescato: una richiesta di conforto. Ed è proprio sulla richiesta all’altro che lavoriamo in continuità con quanto fatto nei giorni precedenti.

Nel pomeriggio lavoro di gruppo sulla analisi transnazionale degli stati emotivi (parole difficili) che ci portano a studiare la quaterna del benessere/malessere e dove ci collochiamo in stato di stress, e dire al partner gli eventuali movimenti che in queste occasioni ci potrebbero aiutare a passare da uno stato all’altro. Esercizio interessante per la capacità di far emergere esigenze che altrimenti risultavano nascoste anche a noi stessi, figuriamoci alla persona che ci sta affianco.

Finito anche il turno pomeridiano del laboratorio, rimane spazio per una passeggiata in Castellammare. E senza voler far ricorso a stereotipi, andando in giro emergono tante contraddizioni e stili di vita per i quali non posseggo le categorie mentali per leggerli fino in fondo, ma sicuramente lasciano traccia nel mio pensare.

Celebrazione Eucaristica nella quale ricondiamo San Domenico e il Vangelo ci presenta brano della donna cananea, alle cui insistenze Gesù cede per la dimostrazione di fede. Ci interroga con quale e quanta fede preghiamo nel quotidiano?

Animatori dalle risorse inesauribili propongono una bella serata di giochi che coinvolge tutti.

Rita Cerchi D’Onda Onlus
#sfaf2018 #famigliadifamiglie